I rischi del lavoro sedentario: comincia a muoverti mentre lavori
Con riferimento alle tante attività lavorative che comportano il mantenimento prolungato della posizione da seduto, sono ormai accertati i rischi sanitari associati a uno stile di vita sedentario. Tra questi vi sono l’aumento dei rischi di disturbi muscoloscheletrici (DMS) e altri problemi di salute, come il diabete e le cardiopatie.
Tuttavia è possibile “ridurre al minimo questi rischi sul lavoro grazie a una buona progettazione e promuovendo l’attività fisica e frequenti cambiamenti di postura”.
Per prevenire i DMS è “fondamentale adottare una combinazione di misure semplici, mirate all’ambiente lavorativo e all’organizzazione del lavoro e volte a contrastare i fattori psicosociali e ad accrescere la consapevolezza dei lavoratori in materia di buone posture e pratiche di lavoro”. Senza dimenticare che “apportare modifiche all’ambiente di lavoro è più facile di quanto si pensi”.
A ricordarlo, su uno spazio web dedicato ai rischi del lavoro sedentario, è l’Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro ( EU-OSHA) che, in riferimento alla campagna 2020-2022 “ Ambienti di lavoro sani e sicuri. Alleggeriamo il carico!”, ha recentemente pubblicato una nuova scheda informativa dal titolo “Get moving at work” (“Comincia a muoverti al lavoro”) e una infografica che spiegano come l’attività fisica possa diventare parte di ogni lavoro.
Ricordiamo che sul tema della sedentarietà, in relazione anche al grande aumento del lavoro a distanza (telelavoro e lavoro agile) correlato all’emergenza COVID-19, abbiamo pubblicato alcuni mesi fa un’intervista a Francesco Draicchio, Laboratorio Ergonomia dell’Inail (“ La pandemia, il lavoro agile e i rischi del lavoro sedentario”) che aveva messo in guardia proprio sui rischi emergenti del lavoro sedentario.
In relazione alle nuove pubblicazioni dell’Agenzia europea, l’articolo si sofferma sui seguenti argomenti:
- L’infografica sulle soluzioni e misure per il lavoro sedentario
- Perché dobbiamo sederci di meno e muoverci di più?
- I punti chiave e le indicazioni per i datori di lavoro
L’infografica sulle soluzioni e misure per il lavoro sedentario
La nuova scheda informativa EU-OSHA evidenzia non solo i problemi di salute associati al lavoro sedentario, ma anche cosa fare per integrare il movimento nei processi lavorativi, fornendo esempi di vita reale sul posto di lavoro e link a varie risorse.
L’infografica, in lingua inglese, offre invece alcuni brevi suggerimenti e consigli.
Ad esempio ricorda che i disturbi muscolo-scheletrici (DMS) possono derivare da una combinazione di fattori di rischio. E tra questi c’è la mancanza di movimento e la mancanza di attività fisica sul lavoro.
Oltre a ricordare perché il lavoro sedentario è pericoloso per la salute, l’infografica contiene due sezioni che rispondono alle due seguenti domande:
- cosa possono fare i datori di lavoro?
- cosa possono fare i lavoratori?
Perché dobbiamo sederci di meno e muoverci di più?
Riprendiamo ora alcune brevi indicazioni dalla scheda informativa “Get moving at work” (al momento disponibile solo in lingua inglese).
La scheda indica che il comportamento sedentario è in aumento sia al lavoro che al di fuori del mondo del lavoro e che, come ricordato in premessa, “ci sono prove crescenti degli effetti negativi sulla salute di stili di vita sedentari”.
Ad esempio i rischi per la salute includono diabete, malattie cardio-circolatorie e problemi muscoloscheletrici. Senza dimenticare che gli stili di vita sedentari sono stati anche collegati alla depressione e ad alcuni tipi di cancro.
In particolare gli effetti sulla salute si verificano perché i nostri corpi hanno bisogno di movimento per far pompare il nostro sangue e far circolare l’ossigeno. Inoltre il mantenimento della stessa postura pone carichi maggiori sui muscoli e tendini.
Chiunque abbia una condizione muscoloscheletrica cronica non dovrebbe sedersi troppo a lungo e dovrebbe evitare posture statiche.
Si ricorda che oltre al lavoro d’ufficio, attività prolungate in postura seduta possono essere correlate alle attività dei cassieri, dei service desk, dei call center o anche nelle linee di produzione, nei laboratori e durante la guida.
Anche se la “seduta prolungata” non è specificamente correlata ad alcuna norma europea in materia di sicurezza e salute, i datori di lavoro hanno tuttavia il dovere di valutare i rischi e adattare il lavoro ai singoli individui.
Queste alcune raccomandazioni sulla postura seduta durante il lavoro:
- “non superare le 5 ore di posizione seduta al lavoro ogni giorno;
- fare delle micro-interruzioni almeno ogni 20-30 minuti;
- alzarsi sempre per almeno 10 minuti dopo 2 ore di seduta;
- lavorare in modo attivo e alternare la seduta, l’attività in piedi e il camminare.
I punti chiave e le indicazioni per i datori di lavoro
La scheda presenta poi alcuni aspetti di cui tener conto:
- se molti lavori diventano più sedentari, c’è anche un aumento di evidenze che collegano la cattiva salute a uno stile di vita sedentario;
- il nostro corpo ha bisogno di movimento: evitare posture statiche è un aspetto importante della sostenibilità del lavoro;
- stare semplicemente in piedi invece di sedersi non è la soluzione, poiché stare in piedi a lungo può anche comportare rischi per la salute;
- è importante cambiare il più possibile la postura: i lavoratori dovrebbero poter assumere diverse posizioni durante il lavoro, preferibilmente variando tra lo stare seduti, in piedi o in movimento;
- il miglior modo di sedersi è la “seduta dinamica“, dove le posture vengono continuamente modificate;
- lavorando insieme, datori di lavoro e lavoratori possono trovare modalità pratiche per promuovere modalità di lavoro più attive”.
Concludiamo riportando, con riferimento ai contenuti della scheda, alcune delle indicazioni su cosa possono fare i datori di lavoro:
- consentire ai lavoratori di alternare posizione seduta, stare in piedi e muoversi; motivare i lavoratori a fare delle pause, muoversi e fare stretching;
- impostare dei tempi massimi di posizione seduta e dei tempi per lo stretching e lo spostamento;
- introdurre attività di stretching negli incontri;
- fornire scrivanie sit-stand e sedute che consentano il cambiamento di postura;
- fornire telefoni cordless in modo che i lavoratori possano camminare e parlare;
- rimuovere le stampanti dai singoli uffici e spostare i contenitori in una posizione centrale.
- fornire app per computer che forniscano promemoria e indicazioni relative alle pause.