Rischio stress: l’importanza della fase di valutazione approfondita
L’utilità e l’importanza della fase di valutazione approfondita
Si indica che la fase di valutazione approfondita è finalizzata alla rilevazione delle percezioni dei lavoratori riguardo agli aspetti di contenuto e di contesto del lavoro connessi con il rischio SLC. Un fase che tuttavia, seguendo le indicazioni per la valutazione dello stress lavoro correlato elaborate nel 2010 dalla Commissione Consultiva Permanente per la salute e la sicurezza sul lavoro (ex articolo 6, D.Lgs. 81/2008), va “obbligatoriamente intrapresa qualora l’esito della valutazione preliminare abbia rilevato la presenza, in uno o più gruppi omogenei, di una condizione di rischio SLC e gli interventi correttivi attuati non abbiano ottenuto l’effetto di abbattimento del rischio”.
Non bisogna dimenticare, però, che le Indicazioni della Commissione rappresentano solo i requisiti minimi di valutazione del rischio stress lavoro correlato e che, pertanto, nulla vieta al datore di lavoro (DL) di “effettuare, comunque, una valutazione approfondita, anche in caso di esito negativo (rischio non rilevante) della fase preliminare”.
In particolare nel percorso metodologico proposto dall’Inail si indica che, proprio in ragione della “natura complessa e multifattoriale che caratterizza il rischio SLC”, una puntuale analisi della percezione dei lavoratori “costituisce un elemento chiave nell’identificazione del rischio stesso”. E dunque “si consiglia fortemente di prevedere in ogni caso la valutazione approfondita, in quanto rappresenta un prezioso momento informativo sulle condizioni di salute dei lavoratori e dell’organizzazione, utile a una migliore definizione e caratterizzazione del rischio in un’ottica di miglioramento continuo dell’azienda”.
In definitiva si sottolinea che per un’applicazione efficace dell’approccio e di una più completa identificazione dei livelli di rischio, nonché di pianificazione degli interventi, “è auspicabile che le aziende che decidano di adottare la metodologia Inail implementino tutto il percorso metodologico, non limitandosi al solo utilizzo di alcune fasi e/o strumenti”.
Si sottolinea poi che la fase di valutazione approfondita “affianca e integra l’analisi degli indicatori oggettivi previsti nella fase di valutazione preliminare e quindi in nessun caso può considerarsi sostitutiva o precedente”. Inoltre la valutazione approfondita andrà condotta per Gruppi omogenei – come già individuati, con riferimento al percorso proposto, per la fase di valutazione preliminare – “anche per garantire la confrontabilità e coerenza dei risultati delle due fasi di valutazione e la pianificazione e messa a punto dei più adeguati interventi di miglioramento”.
Gli strumenti per la valutazione approfondita
Quali sono gli strumenti utilizzare per la valutazione approfondita?
Le Indicazioni della Commissione Consultiva Permanente “riportano, a titolo esemplificativo, questionari, focus group, interviste semi-strutturate, utili a caratterizzare, su basi scientifiche, la percezione dei lavoratori dei fattori di Contenuto e di Contesto del lavoro”.E tra gli strumenti offerti dalla metodologia Inail, presentati approfonditamente nel manuale, “lo strumento largamente utilizzato dalle aziende è il Questionario strumento indicatore ossia la versione italiana del Management standard indicator tool sviluppato dall’Hse [19].
Tuttavia in considerazione dei “limiti di applicabilità dei questionari in aziende/gruppi con meno di 10 lavoratori, si fa presente che il percorso metodologico offerto dall’Inail è stato sviluppato nell’ottica della modularità e permette, pertanto, di adattare la scelta degli strumenti e delle tecniche di raccolta delle informazioni sulla base delle caratteristiche peculiari delle aziende”.
Riportiamo a questo proposito una tabella riadattata dall’Inail sulla modularità del percorso metodologico:
In particolare per le aziende fino a 5 dipendenti “le Indicazioni della Commissione hanno identificato, per la fase di approfondimento, un approccio di analisi partecipata secondo la modalità delle riunioni”.
In riferimento alla scelta dei questionari, “in caso si decida di integrare o sostituire lo strumento proposto all’interno del presente percorso metodologico, è bene richiamare la necessità di adottare sempre strumenti validati e scientificamente fondati, che permettano di indagare almeno i più importanti fattori di Contenuto e di Contesto del lavoro in maniera valida e attendibile”.
In merito poi alle competenze si segnala che “in considerazione dell’esigenza di possedere competenze specifiche relative all’utilizzo di alcuni strumenti/tecniche di raccolta dati, il DL ha la possibilità di avvalersi di figure professionali ad hoc, anche esterne all’azienda. In ogni caso, deve essere assicurata, oltre alla scelta di strumenti validati, sempre e comunque la centralità delle figure aziendali della prevenzione, secondo quanto anche definito dalla Commissione”.
Deve essere ricordato, infatti, che “qualunque sia l’approccio o la tipologia/dimensione aziendale, è sempre necessario garantire la possibilità a tutte le figure coinvolte di poter contribuire, attivamente e in maniera partecipata”, alla valutazione e gestione del rischio stress correlato.
Infine una volta conclusa la fase di valutazione approfondita, “è essenziale prevedere una restituzione dei risultati ai lavoratori al fine di informarli sulla situazione emersa nella propria azienda e dei passi da compiere successivamente. La restituzione è fondamentale anche per dare un significato alla partecipazione dei lavoratori e favorire la comprensione dell’utilità del percorso attuato”.